All'Ariston un gigantesco Benigni "Anche la Cinquetti era una minorenne..."

L'attore ospite della serata dedicata al 150esimo dell'Unità d'Italia. "Siamo qui per parlare esclusivamente dell'Inno di Mameli". Poi cita Ruby, parla di minorenni, del Pd, si rivolge a Berlusconi: "Silvio, se non ti piace cambia canale, metti su due... Ah, no, c'è Santoro..". Cinquanta minuti di monologo. E standing ovation del pubblico

dal nostro inviato ALESSANDRA VITALI



All'Ariston un gigantesco Benigni "Anche la Cinquetti era una minorenne..."
Roberto Benigni a cavallo fra il pubblico dell'Ariston
SANREMO - "Siamo qua per parlare esclusivamente dell'Inno di Mameli. Non ci sono altri argomenti salienti, d'altronde. Anche se tutto il mondo ci sta ridendo dietro per questo fatto di Sanremo con Morandi...". E' un Roberto Benigni in forma straordinaria quello che piomba all'Ariston. Terza serata, celebrazione dei 150 anni dell'Unità d'Italia. Arriva alla garibaldina: in platea, in sella a un cavallo bianco, con una bandiera tricolore in mano, "avevo paura a venire a cavallo perché in questo periodo ai cavalieri non gli va tanto bene". Poi al grido di "Viva l'Italia" sale sul palco per un monologo dedicato alla storia dell'Inno di Mameli. Che nelle sue mani si trasforma in un intreccio di storia, filologia e allusioni su Berlusconi, il caso Ruby, l'attualità: "Sono lieto di essere qui con Morandi, persona straordinaria, uno stile memorabile... Lui è lì, con la sua calma. Intorno può accadere di tutto e lui non reagisce. Gli possono fare dei soprusi, e lui non reagisce. Mi piace questo stile. L'anno prossimo il Festival lo facciamo presentare a Bersani". Cinquanta minuti filati. Che si concludono con l'ovazione del pubblico.

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