Giornalista russa si convince che una campagna Twitter sia supporto reale alla Russia

Giornalista russa si convince che una campagna Twitter sia supporto reale alla Russia, e questo va dritto tra le segnalazioni divertenti. Di ufficio.

Abbiamo già parlato della grossolana campagna “Un carro armato per Putin”, una bizzarra trollata che mescola piaggeria, ignoranza (è fisicamente impossibile aumentare i consumi nazionali in un modo così puerile) ed un linguaggio volutamente grezzo, scorretto se non a tratti platealmente e ostentatamente sessista e rancoroso (con invocazioni affinché la guerra invii “cerbiattine ucraine”, ovvero donne immigrate per placare gli ardori di alcuni partecipanti).

Avevamo previsto qualcuno ci sarebbe cascato. Ma come sempre accade, non è il “popolano”, ma la “spunta blu” che ci cade che fa notizia per tutti. E come quando abbiamo visto illustri spunte blu come il direttore di Roscosmos condividere un video del 2018 falsamente attribuito all’ondata immigratoria post-bellica e ci siamo sorpresi molto, vedere una giornalista russa che attribuisce ad una provocazione palese, scurrile e puerile un significato ulteriore ci lascia un po’ sorpresi.


Continua qui

Commenti